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La promozione del Made in Italy nel recente D.L. 133/14


Nel recente Decreto-Legge 12.09.2014 n. 133 (c.d. “Sblocca-Italia”) è stata prevista, tra le altre, l’adozione di alcune misure atte a valorizzare e promuovere il Made in Italy.

Nelle intenzioni del Legislatore, dette misure saranno contenute in un “Piano” che il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà adottare con proprio decreto da emanarsi, di concerto con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione e con il Ministero delle politiche agricole, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Decreto “Slocca-Italia” (quindi entro il prossimo 12.11.2014).

Tuttavia quest’ultimo provvedimento detta già le linee-guida che il futuro decreto ministeriale dovrà seguire e che dovranno concretarsi:

nell’adozione di iniziative straordinarie di formazione ed informazione sulle opportunità offerte dai mercati esteri alle piccole e medie imprese

in azioni di supporto alle più importanti manifestazioni fieristiche italiane di livello internazionale (tra le altre il Salone Nautico, il Salone del Mobile, Vinitaly, Tuttofood)

in azioni di sostegno alla diffusione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso specifici accordi con le reti di distribuzione

nella diffusione dell’utilizzo dell’e-commerce da parte delle P.M.I.

nella realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian-sounding1

nel rafforzamento organizzativo delle microimprese e delle piccole e medie imprese, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher.

E’ altresì previsto che l’auspicata promozione del Made in Italy passi attraverso la valorizzazione e la protezione dei profili attinenti la proprietà industriale ed intellettuale, in particolare mediante la tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine dei prodotti e delle imprese italiani, nonché attraverso la creazione di un segno distintivo unico (nei lavori preparatori si è ipotizzato il nome “Italian original”) per le produzioni agricole ed agroalimentari, al fine di favorirne la promozione all’estero e durante l’Expo 2015.

Come detto, per i dettagli bisognerà attendere l’emanazione del Decreto ministeriale, che dovrà quindi specificare, tra gli altri, le condizioni per l’attribuzione del predetto segno distintivo unitario ed i suoi strumenti di tutela.

In attesa di conoscere tali specifici profili, sin d’ora si deve evidenziare che la prevista creazione di un marchio unitario internazionale per contraddistinguere i prodotti dell’eccellenza italiana testimonia una volta di più l’importanza di dotarsi di segni distintivi come strumento idoneo non solo a garantire la qualità dei propri prodotti, ma anche ad assicurarne la protezione contro le contraffazioni da parte di imprese concorrenti sia a livello nazionale, sia soprattutto a livello internazionale.

Per maggiori approfondimenti si rimanda all’art. 30 del Decreto-Legge 12.09.2014 n. 133.

1 Con tale espressione si intende l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi richiamanti l’Italia per promuovere e commercializzare prodotti in realtà non riconducibili al nostro Paese. Esso rappresenta la forma più eclatante di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori, soprattutto nel settore agroalimentare.

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