Sud America
La questione relativa al marchio “iPhone” in Brasile è giunta ad una soluzione giudiziaria.
Apple ha vinto – per ora – la battaglia con la società brasiliana IGB Eletrônica SA (già Gradiente) e potrà contrassegnare i propri prodotti con il segno “iPhone” senza necessità di stringere previamente accordi di natura stragiudiziale.
Il nodo della vicenda consiste nel fatto che Apple non poteva utilizzare il marchio “iPhone” in Brasile per commercializzare il proprio smartphone, noto in tutto il mondo.
IGB Gradiente, infatti, aveva precedentemente registrato detto segno (già nel 2000) e di conseguenza ne deteneva i diritti di esclusiva.
Queste erano nella sostanza la decisione e la ragione giuridica di fondo adottate dall’Istituto nazionale brasiliano di Proprietà Industriale.
Le osservazioni formulate in quella sede da Apple paiono destinate a non assumere alcuna specifica rilevanza. Il ragionamento condotto dall’Istituto di Proprietà Industriale, in particolare, non lascia spazio a quanto evidenziato da Apple, ossia che la società brasiliana aveva atteso un tempo lunghissimo (svariati anni) prima di utilizzare in concreto il proprio marchio registrato su un prodotto.
Di recente tale decisione è stata totalmente ribaltata da una statuizione del Giudice brasiliano, davanti al quale Apple avrebbe modificato la propria strategia portando anche nuove e diverse argomentazioni.
Tra le motivazioni che conducono all’ultima sentenza sembra assumere notevole, se non fondamentale, importanza quella incentrata sulla diversa modalità con cui le due compagini sono giunte a costruire l’espressione “iPhone”: da un lato, la società brasiliana ha semplicemente fuso tra loro i termini generici “internet” e “phone”; dall’altro, Apple ha addizionato la ben nota e caratteristica lettera “i” al termine “phone”.